I CAVALIERI DI ARIANNA

Renato Guttuso, Grande pittore di Bagheria

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filosofa2
view post Posted on 5/6/2008, 00:49 by: filosofa2     Top   Dislike
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MARCHESE

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Autoritratto

Renato Guttuso Nasce a Bagheria, in Sicilia,
il 26 Dicembre 1911 (ma sua madre lo denuncia
all'anagrafe il 2 Gennaio del 1912).

Della sua infanzia Guttuso stesso scrive..
"tra gli acquarelli di mio padre,
lo studio di Domenico Quattrociocchi, e
la bottega del pittore di carri Emilio Murdolo prendeva forma
la mia strada avevo sei, sette, dieci anni...".

Nel 1928 partecipa alla sua prima mostra collettiva a Palermo,
ma ormai da quando aveva 13 anni firma
i suoi quadri dipinti su tavolette di legno
delle quali utilizza le venature del legno
come elemento decorativo.

Dai primi quadri Renato Guttuso,
fondamentalmente verista e naturalista,
insegue un'esecuzione prettamente figurativa
di temi ancorati al mondo contadino,
rurale, popolare: temi sociali o
soggetti dichiaratamente politici.

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Renato Guttuso Autoritratto 1975

Mentre frequenta il liceo a Palermo passa il tempo libero
nella bottega del futurista Pippo Rizzo,
sfruttando l'opportunità di allargare
la sua visione della pittura, avvicinandosi
al movimento futurista ed al plasticismo di "Novecento".
Lo stile di Renato Guttuso si stacca dal modello pittorico paterno
per approdare, già alla fine degli anni Venti,
ad una forma pittorica brillante e luminosa,
con tonalità aspre e contrastanti
Nel 1930 si iscrive alla facoltà di legge,
che abbandona dopo il successo ottenuto alla
I Quadriennale di Roma.
Nel 1933 scrive, per il quotidiano palermitano "L'Ora",
un entusiastico articolo su Pablo Picasso,
l'artista spagnolo che sarà il principale modello stilistico e
morale per tutta la sua vita.
Seguendo la sua strada il pittore,
nel 1937 si trasferisce a Roma,
dove conosce la sua futura moglie Mimise,
e stringe legami d'amicizia
con gli artisti della "scuola romana".

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Renato Guttuso Palinuro 1932

Guttuso diventa il portavoce più eloquente
di una giovane generazione di artisti
che avevano sviluppato una crescente avversione
per la politica e le mode culturali del regime fascista
già negli anni prima della guerra.

I giovani artisti esprimevano
sui giornali e attraversi le loro opere,
le opinioni sulla libertà creativa e
sull'imperativo morale del realismo.

Parallelamente Guttuso illustra i suoi ideali
in una serie di opere di grandi dimensioni,
a partire da "Esecuzione in campagna" del 1938-39,
dedicata a Federico Garcia Lorca, "Fuga dall'Etna" del 1940
e "Crocifissione" del 1941.

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Renato Guttuso Crocefissione 1941

Allontanatosi da Roma per motivi politici nel 1943,
Renato Guttuso si rifugia a Quarto (Genova),
ritornando nella capitale l'anno dopo
per partecipare alla Resistenza.

Protagonisti della mostra "L'arte contro la barbarie",
organizzata da "L'Unità", espone i disegni
sulle atrocità della guerra, pubblicati nell'album
"Gott mit Uns - Dio è con noi",
motto inciso sulle fibbie dei soldati tedeschi, del 1945.

Nei febbrili anni del dopoguerra,
partecipa alla discussione ideologica
fra pittori figurativi ed astratti.

In vari articoli su "Vie Nuove", "L'Unità" e
"Rinascita", Renato Guttuso si batte a favore
di un realismo descrittivo che considera popolare
e accessibile alle masse e segue stilisticamente
il primo periodo di Pablo Picasso,
quello cosiddetto "Blu".

Pur non potendo negare le affinità
con il realismo socialista sovietico,
Guttuso sostiene che la propria ideologia
artistica scaturisce da convinzioni profondamente sentite
e non imposta da alcun sistema politico.

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Renato Guttuso Studio per "Gott mit Uns" 1945



Durante gli anni Cinquanta il pittore è l’esponente principale
di una corrente "realista",
politicamente impegnata a fianco del P.C.I.
spesso polemicamente in lotta con le tendenze
"formaliste" di molta arte astratta.

Gottuso, che non tradirà mai la sua personale
"campagna di idee", esegue lavori che propongono
realisticamente la situazione europea.

Nel 1968, si reca a Parigi dove ritrae i giovani
nelle prime marce di protesta in quello
che diverrà nel tempo il leggendario "maggio francese".

Dal 1969 vive stabilmente a Roma, nella famosa via Margutta,
la strada dei pittori, con la sua compagna Marta Marzotto,
la splendida contessa ex mondina e modella.

E' il periodo intimo dell'artista
che inizia una serie di quadri
prettamente autobiografici.

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Renato Guttuso Giovani innamorati 1968



Spesso lo spirito polemico affiora prepotente in Guttuso raggiungendo la punta massima con la grande tela
"I funerali di Togliatti" del 1972, opera manifesto dell'antifascismo.

Guttuso è un pittore che nonostante appartenga ad un'epoca pieno di mutamenti, sociali e culturali, vivendoli da protagonista, non cambia il proprio stile figurativo, rimanendo sempre il pittore illuminato dalla sua terra.

Negli anni della maturità, Guttuso, continua a dipingere grandi affreschi di eventi contemporanei, spesso con toni marcatamente allegorici, immagini di ispirazione autobiografica e contadina, politicamente connotate.

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Renato Guttuso Funerali di Togliatti 1972

Tra gli artisti italiani più noti all'estero, Guttuso ha ottenuto numerose mostre prestigiose, fra cui una retrospettiva al Museo Puskin di Mosca ed all'Ermitage di Leningrado.

Ha insegnato pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma ed è stato Visiting Professor alla Hochschule fur Bildende Kunste di Amburgo.

Nominato senatore della Repubblica nel 1976, muore a Roma il 18 Gennaio 1987 lasciando alla sua città natale molte opere che sono raccolte nel museo di Villa Cattolica a Bagheria.

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Renato Guttuso, Caffè Greco, 1976






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Renato Guttuso Pittore di Carretti


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Renato Guttuso Sedia rossa 1968

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Renato Guttuso Natura Morta con drappo rosso 1942

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Renato Guttuso Tetti di Roma 1942






Renato Guttuso dipinge un quadro (Natura morta con peperoni). Dal programma "Come nasce un'opera d'arte" a cura di Franco Simongini. - 1975

Sentire la sua voce mi ha emozionata terribilmente.....
Spero vi faccia piacere ...
Lia
dal web

 
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22 replies since 5/6/2008, 00:22   1615 views
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