I CAVALIERI DI ARIANNA

La bellezza di nefertiti

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view post Posted on 31/3/2009, 20:04     Top   Dislike
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La Strega del Castello

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Ci è voluta una Tac per scoprire il segreto di Nefertiti, la regina egizia moglie del faraone Akhenaton che regnò attorno al 1350 a.c.: il busto che ne ha tramandato la leggendaria bellezza ha il volto rifatto, il ritratto originario è stato sottoposto a un lifting di stucco. La scoperta è stata annunciata dai ricercatori che hanno analizzato la scultura, pezzo forte del Neues Museum di Berlino.

Scoperto dall'archeologo tedesco Ludwig Borchardt nei primi anni del XX secolo, il busto è da sempre reclamato dall'Egitto ma è anche uno dei pezzi forti della collezione del museo berlinese che a partire da ottobre lo esporrà in una sala apposita. La tomografia assiale computerizzata cui è stata sottoposta la statua ha rivelato che la scultura originaria è stata realizzata in pietra calcarea.

Nel corso dei millenni si sono però succeduti alcuni interventi che hanno nascosto sotto uno strato di 1-2 millimetri di stucco il volto scolpito in origine, che aveva una piccola gobba sul naso, delle pieghe di espressione agli angoli della bocca, zigomi meno pronunciati e palpebre appesantite.

Lo studio, il cui autore principale è Alexander Huppertz, responsabile della scuola di medicina dell'ospedale 'La Charite' di Berlino, è stato pubblicato sul numero di aprile della rivista 'Radiology' della Radiological Society of North America.

 
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Zorend
view post Posted on 1/4/2009, 18:31     Top   Dislike




il busto è da sempre reclamato dall'Egitto DOVREBBERO RIDARLO INDIETRO....AVERLO SOTTRATTO DA EGITTO SENZA PERMESSO....EQUIVALE A UN FURTO...
Ci è voluta una Tac per scoprire il segreto di Nefertiti, la regina egizia moglie del faraone Akhenaton
SEMPRE PENSAI CHE ERA BELLA....DI UNA BELLEZZA RIGOROSA...
del faraone Akhenaton
LUI....E' REALMENTE UN CASO PARTICOLARE....


 
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view post Posted on 1/4/2009, 21:08     Top   Dislike
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La Strega del Castello

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Nome dal significato egizio di "la bella che è arrivata ", identifica la regina egiziana (XIV secolo a.C.), sposa di Amenophis IV (Akhenaton, 1364-1347 a.C.). Non si limitò ad interpretare il ruolo di grande sposa reale, poiché il faraone l’aveva coinvolta nella gestione del potere, e la sua influenza sulla guida politica del regno fu notevolissima. Per questo motivo ella appare rappresentata con la corona doppia, simbolo del potere faraonico.

Dotata di straordinaria bellezza, è stata ritratta mentre distribuisce doni ai sudditi dal balcone del palazzo, oppure alla guida del suo carro, nonché nell’atto di colpire con una mazza il nemico, tutte simbologie di norma riservate al solo sovrano.

Nelle lapidi confinarie Nefertiti viene descritta come 'dama piena di grazia', e 'dotata di tutte le virtù'. Fu tanto oggetto di adorazione popolare da essere stata talvolta raffigurata come una dea.


È famosa per alcune belle opere di scultura che la raffigurano, e per dei rilievi di epoca amarniana, in cui appare accanto allo sposo, ma soprattutto per due busti, esposti nel Museo del Cairo ed in quello di Berlino. Molto noto il secondo busto che la raffigura, rinvenuto tra altre numerose sculture, ed ancora incompiuto, in Akhetaton, nel laboratorio di Thutmosi: ha sul capo l’alto copricapo blu riservato alla sovrana. È ancora priva dell’occhio sinistro, forse a causa dell’abbandono frettoloso della città alla morte del faraone. La tomba di Nefertiti non è stata ancora ritrovata.

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view post Posted on 2/4/2009, 18:20     Top   Dislike
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MARCHESE

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Questa regina egiziana considerata la Monna Lisa del mondo antico potrebbe
non essere stata poi così bella, secondo alcuni scienziati tedeschi.
Chissà se il raffinato volto scolpito nella pietra calcarea fosse realmente cosi!
Di solito si scolpisce un opera cercando di somigliare il più possibile al vero,
ma si può anche smussare qualche punto a discrezione dello scultore....
Lia

 
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Zorend
view post Posted on 4/4/2009, 00:29     Top   Dislike






AKENATON ...SUO MARITO...FU' IL SOVRANO D EGITTO.

E' NEL SUO TEMPO CHE SI ISTITUISCE LA PRIMA RELIGIONE MONOTEISTA CHE SI CONOSCA...ANCOR PRIMA DELLA EBREA.
E' INCREDIBILE LA SOMIGLIANZA (IN CERTI ASPETTI ) DEL CULTO.
Akhenaton diede ordine di eliminare le immagini e i culti degli altri Dei in tutto l'Egitto(come le ricerche archeologiche ci mostrano), dando così segno di una completa rottura con il politeismo. Con questo egli enunciò i principi della sua nuova dottrina:
1: Era consentito venerare un solo Dio
2: Tutti gli idoli furono banditi, comprese le raffigurazione di divinità con animali e le personificazioni del Sole divino
3: Tutti i rituali legati alla morte aboliti
4: Nessun sacrificio di animali
5: Universalità di culto
6: Le sepolture effettuate senza beni materiali
7: Abolizioni di miti e incantesimi
8: Monogamia (come egli stesso praticò)
9: Tutte le rendite degli altri dèi egizi dovevano confluire ad un unico tesoro, quello del Disco del Sole
(COPIATO DA WIKIPEDIA)

LA SUA TEORIA CREO' UNO SCISMA NEL SENO DELLA RELIGIONE E GRAVI PROBLEMI POLITICI.
E' INUTILE DIRE CHE UNA SOMIGLIANZA COSI' APERTA DIEDE PIEDE A TANTISSIME TEORIE.....
 
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view post Posted on 6/5/2009, 21:19     Top   Dislike
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È polemica sulla Monna Lisa egiziana. Due studiosi, uno svizzero, Henri Stierlin, e uno francese, Jean-Jacques Fietcher, contestano l’autenticità del busto della regina Nefertiti conservato all’Altes Museum di Berlino. Il capolavoro dell’arte egizio più celebre del museo della capitale tedesca non è che una volgare impostura Art Deco? Se lo chiede il quotidiano francese «Le Figaro», ricordando che supposizioni e voci stanno prendendo fiato dopo la pubblicazione da parte dello storico ginevrino Stierlin del libro «Le buste de Nefertiti, une imposture dell’egyptologie?», pubblicato dalla casa editrice francese Infolio (pagine 135, euro 18).

Un saggio «francamente provocatorio», sottolinea «Le Figaro», che intravede i colori di un vero e proprio giallo nella vicenda. D’altronde, che le cose non siano chiare, lo ammettono tutti i libri relativi a questo busto, che non tacciono il fatto che le circostanze della scoperta sono poco chiare, osserva Stierlin. Dubbi e perplessità sull’autenticità del busto di Nefertiti sono stati sollevati anche dallo storico Fietcher nel suo libro inchiesta sui falsari in archeologia, intitolato «Faussaires d’Egypte», pubblicato dalla casa editrice francese Flammarion (pagine 252, euro 25).

Nel 1911, a Amarna, la capitale del faraone «eretico» Akhenaton (1390-1352 a.C.), il marito di Nefertiti, l’archeologo tedesco Ludwig Borchardt entrò in quello che si sarebbe rivelato l’atelier del celebre scultore Thoutmes. Vi troverà utensili vari, arnesi da lavoro, colori e poi racconterà la sua grande meraviglia per le straordinarie scoperte. «Ma i suoi resoconti sono troppo imprecisi, troppo vaghi per essere onesti», afferma senza mezzi termini Henri Stierlin. La descrizione dei reperti rinvenuti è giudicata «laconica», sbrigativamente stringata, osserva Stierlin; in particolare quella del busto è definita semplicemente «in uno stato di conservazione miracoloso».

Borchardt si è sempre rifiutato di mostrare il suo diario delle scoperte, osserva con malizia Stierlin. E l’Altes Museum che custodisce questo documento non ha concesso allo studioso ginevrino l’autorizzazione a consultarlo. Quello che è certo è che bisognò aspettare ben dodici anni, il 1923, perchè Borchardt accettasse di redigere un rapporto dettagliato sul ritrovamento della statua di Nefertiti, conclude ancora una volta malizioso Henri Stierlin.

Fietcher ha espresso dubbi sull’autenticità egiziana del busto anche per le fattezze del volto raffigurato: «il suo viso è troppo fine per essere vero». Per risolvere il giallo occorrerebbero esami scientifici rigorosi, scrive «Le Figaro», ma, ad esempio la datazione con il carbonio 14 non darebbe risultati certi, dal momento che la scultura è in calcare e pietra con dei pigmenti minerali, mentre sarebbero necessari degli elementi organici.

Al Louvre, Guillemette Andreu-Lanoe, direttrice del dipartimento delle antichità egiziane, non crede alla tesi della falsa Nefertari: «Conosco bene il direttore del Museo di Berlino e non avrebbe esitazione a identificare un falso reperto, come del resto ha già fatto tante volte».

 
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