Pizza casalinga

Se togli il gorgonzola, è quasi quella che io preferisco.

A completamento di questo post, volevo segnalare, che in giro per il web ci sono diversi tutorial di ricette per preparare quelle che vengono definite " Pizza alternativa ". La caratteristica consiste nel non utilizzare farina per la base, ma preparati in sostituzione di natura prettamente vegetale ovvero cavolo, zucchine e sono certo che si possa utilizzare oramai qualsiasi ortaggio invece della farina. Successivamente si guarnisce il disco con pomodoro e mozzarella. Tale piatto è utilissimo a chi ritiene di limitare le calorie, consumando meno carboidrati possibili, ma "NON CHIAMIAMOLO PIZZA!!!".Piuttosto diamo un altro nome alla pietanza, che sono certo piacerà comunque. Per quanto riguarda, invece, la pizza ovvero l'arte di preparare la pizza, sappiamo bene che ultimamete è stata riconosciuta patrimonio dell' umanità e, vi assicuro, che le modalità per prepararla rispondono ad un rigido disciplinare, che a suo tempo è stato pubblicato addirittura in G.U., i cui riferimenti sono :G.U. L 93 del 31.03.2006/G.U. C 40 del 14.02.2008, che sono stati poi valutati in fase finale dal Regolamento U.E. N. 97/2010 in 04/02/2010.


Edited by external - 21/1/2019, 16:20

Questo argomento mi prende come un purista che difende la sua lingua fino allo stremo di se stesso.
In giro c'è veramente tanta gente che millanta di conoscere il settore, ma che il realtà propone assurde pozioni che spaccia per impasto per pizza, senza fare riferimento alla qualità del prodotto finito che vende.
Credo che anche in questo ambiente un ruolo importante lo giochi l'appiattimento dei gusti e l'omologazione a prodotti industriali, venduti su larga scala, il cui scopo è unicamente il profitto. Ovvio che ciò porti ad una riduzione dei costi, quindi a margini di guadagno a totale detrimento della qualità anche di un prodotto straordinario come la pizza.
La scelta di dedicarmi a prepararla in casa ha origine una ventina di anni fa, quando ho preso contezza della scarsa qualità della pizza che le pizzerie del paese in cui abito danno in pasto a folle fameliche che mangerebbro qualsiasi cosa, purchè assomigli ad una pizza. Così, da assoluto autodidatta mi sono lanciato in ricerche e sperimentazioni che tuttora sono in corso. I risultati che ho raggiunto, per essere una pizza che preparo in casa sono buoni, tendo ad ottenerne di ottimi. Ma ciò che più mi riempie d'orgoglio è quando qualche mio ospite, ignaro che sia io a prepararla, mi chiede in quale pizzeria io l'abbia comprata.

Grazie anche a te, Nuvola. Io non vivendo più nella nostra amata terra (sono Campano anche io), ho dovuto veramente ricercare la qualità di questo prodotto in casa mia. E non ti stupisca, se anche mia cugina che vive ancora al paese d'origine, ogni tanto, mi chiede consigli sulla preparazione della pizza.
Al'inizio del post ho inserito la ricetta standard, ma per fare una napoletana in casa, bisogna veramente sperimentare parecchio, prima di trovare il giusto equilibrio tra ingredienti, impasto e cottura. Fra poco vado ad impastare per stasera, utilizzerò eccezionalmente una farina mai usata.
Vi terrò informati.

Ecco, questo è il risultato dell'esperimento di ieri sera, che a me pare buono, ma la farina che uso di solito ha qualcosa in più in fatto di gusto.
Comunque, i commensali non si erano accorti di nulla.

Cari amici, ieri sera per mancanza di tempo non ho potuto preparare la pizza e mi sono recato in una delle tanto " blasonate e " rinomate" pizzerie della mia città(pizzeria della quale taccio il nome). Il locale possiede un forno a legna, reca un nome di una bellissima località di mare campana (altro non posso dire)e mostra con grande orgoglio il simbolo del Pulcinella, a garanzia di sfornare il prodotto pizza verace napoletano. Sono entrato ed al signore alla cassa ho mostrato la mia conoscenza in fatto di pizza, oltre che una delle tante foto della pizza che preparo a casa e gli ho anche riferito quale tipo di farina uso e da dove proviene. Il signore ha avuto un sobbalzo di meraviglia, ma mi ha risposto che con il forno a legna era tutta un'altra cosa e che la loro pizza era di certo migliore della mia. Non ho voluto, nè potuto ingaggiare con questi un dialogo basato sulle mie conoscenze ed ho sperato in tutte le salse che ciò che lui affermava in merito alla pizza del suo locale, fosse vero. Pago le otto pizze, esco e vado a casa. In tutto sarà trascorso circa 15 minuti.
Ogni commensale ha trovato la pizza bruciata sopra, cruda sotto e gommosa. Io l'ho mangiata per fame, ma almeno la metà dei miei ospiti ha destinato nell'organico la metà della pizza e tutti hanno affermato che non era minimamenete paragonabile alla mia. Poi, stanotte è stato un tormento e la mia primogenita, mezz'ora fa, mi ha riferito di averla ancora sullo stomaco. Ovviamente, questa è una questione di contingenza e dovuto per forza andarla a comprare.
Volete sapere del perchè degli errori commessi dal pizzaiolo? Forno troppo alto e platea fredda, ciò determina una cottura elevata sul cornicione e sotto non è cotta, oltre che quel carattere gommoso ed indigesto.
Ovviamente non ci andrò mai più e sabato, laddove dovessero ricorrere le stesse condizioni, andrò in una pizzeria che si avvicina molto al mio modo di concepire la pizza. Quanto mi piacerebbe assegnare le stelle alle pizzerie della mia città: sarei spietato!!!


Edited by external - 15/2/2020, 11:14

Ho fatto qualche sondaggio ed il feedback per quella pizzeria non è ottimale. Ho voluto dare ascolto a mia sorella... vabbè, la metto nel bagagliaio delle esperienze.

In effetti...