"Ho avuto la fortuna di conoscere di persona Libera Carelli e le due sorelle Luce e Vera. Formavano quasi un tutto indissolubile, unite nello stile di vita e nei sentimenti e diverse nel carattere. Ma tutte e tre donne di rara generosità ed affettuosità ed eccezionali per alcune doti che le accomunavano, prima fra tutte una perpetua, sorprendente giovinezza dell'anima, che le spingeva ad affrontare con intemerato entusiasmo le varie circostanze della vita.".....di Fulvio Tuccillo..
Girovagando per il Web mi sono imbattuto in un sito che parla di questa grandissima poetessa napoletana praticamente dimenticata eppure così straordinaria..Mi ci sono completamente trovato nelle parole di Tuccillo..Anche io ho frequentato casa Carelli da ragazzino..Ricordo la Libera molto vecchia,ma sempre sorridente e dolcissima..Ed era cieca..Era amica di una mia prozia che è stata per 44 anni professoressa di lettere nel famoso liceo classico "SANNAZZARO" di Napoli..Era un'istituzione di quella scuola..E mi sono andato a rileggere qualcuna delle sue straordinarie poesie....Ve ne comincio a proporre qualcuna:Spero mi diate un vostro commento..Grazie..
Saggezza
L'altra che amasti e che ti amò tu senti,
sempre vicina a te quanto io ti sono
Vicina. Non negarlo. Ti perdono,
ma non negarlo.Ti amo anche se menti.
Il freddo che ci prende all'improvviso
È l'alito dell'altra che riappare fra noi.
Lo so. Per questo nel parlare
Che fai con me, tu non mi guardi in viso.
Per questo.. oh!, non negarlo,tu mi chiami:
Piccola, ma non dici il nome mio.
L'altro nome ti è in cuore ,lo so ben io
Leggere nel tuo spirito - , non mi ami
Credi amarmi; forse sì. Ma poi?…
Tu non pensi al domani di dolore
Che ci sovrasta? Quando nel tuo cuore
verrà la luce, che sarà di noi?…
Libera Carelli (da: Canta e cammina, Napoli, Agar, 1970, p. 87).
Lascia soltanto…
Lascia che il capo stanco senza parlare
io poggi sul tuo petto, amico, una sera,
dimentica di tutto quello che c'era
nella mia vita, un tempo, di bene e di male.
E solo io senta il ritmo uguale del cuore
Che amo, mia segreta dolcezza e pena
segreta. Lascia, amico, lascia che appena
un'ora io dorma sull'ignaro tuo cuore.
Un'ora…E la memoria ne resti, incanto
che poi colori di sé tutta la vita;
e nell'incanto ritrovi io la smarrita
certezza. Oh! Lascia amico, lascia soltanto…
Libera Carelli (da: Canta e cammina, Napoli, Agar, 1970, p. 168)
Edited by Gigggi - 18/5/2008, 01:37
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