Per i vent'anni dalla nascita dell'ultimo giornale italiano di satira politica e civile, in libreria arriva l'antologia tematica che racconta "Vita e miracoli di un settimanale di resistenza umana"
Questa storia inizia nell'autunno del 1988, quando per la prima volta Michele Serra e Andrea Aloi pensano a quello che diventerà il più famoso inserto satirico dell'Unità, nato dalla ceneri di Tango e rimasto nella storia anche come l'ultimo vero giornale italiano di satira politica e civile, prima che la satira diventasse una moda scomoda.
Questa è la storia della nascita di Cuore. Settimanale di resistenza umana. Quelle prime chiacchiere, fatte in un bar della zona Fulvio Testi, dov'è anche il palazzo dell´Unità, si traducono infatti nella pubblicazione del primo numero: è l'8 gennaio 1989. Accanto a Serra, giornalista specializzato in sport, spettacolo e cultura che sarà il primo direttore fino al '94, e al caporedattore delle pagine culturali, Andrea Aloi, ci sono lo scrittore-giornalista Piergiorgio Paterlini e l'ex caporedattore de l'Unità Sergio Banali.
Da qui una lunga serie di articoli, vignette e copertine (fra le quali "Scatta l'ora legale, panico tra i socialisti",
"Salvo Lima come John Lennon, ucciso da un fan impazzito", "Aiuta lo Stato: uccidi un pensionato" e "Hanno la faccia come il culo") che raccontano, pur con qualche interruzione (dal novembre '96 col numero 297 al '99 per poi chiudere definitivamente nell'agosto 2000) oltre un decennio di storia italiana. Sono gli anni di Craxi, di "mani pulite" e della discesa in campo di Silvio Berlusconi.
Fra autori, collaboratori e vignettisti nomi importanti come Elle Kappa, Altan, Disegni e Caviglia, Vauro, Perini, Lunari, Sergio Staino,Vincino, poi Patrizio Roversi, David Riondino, Paolo Hendel, Gialappa's Band, Stefano Benni, Beppe Grillo, Domenico Starnone, Gino e Michele, Danilo Marmotti, ma anche Goffredo Fofi, Luigi Banconi, Nando Dalla Chiesa, Stefano Rodotà, Adriano Sofri.
E anche all'epoca c'era il lancio della nuova 500
«La redazione - ricorda Michele Serra in un'intervista di Maria Novella Oppo per l'Unità - era composta, oltre che da me, da Andrea Aloi, Piergiorgio Paterlini, Luca Bottura, Lia Celi e Alessandro Robecchi. Eravamo pochi, ma avevamo la collaborazione straordinaria dei lettori, che ci segnalavano costumi e consumi, le insegne pazzesche e i prodotti più assurdi. Ci tengo molto a questo aspetto, perché la satira si fa contro il potere, ma anche contro la gente. Continuo a credere che ogni popolo ha più o meno il governo che si merita. Quella che noi colpivamo era l'Italia pronta per Berlusconi».
Poi a un certo punto Cuore è morto. Sì, ma «è morto di missione compiuta, per aver esaurito il suo ruolo - spiega ancora Serra nell'intervista - Descriveva quell'Italia lì, del rampantismo, dei pr e tutto quello che dicevamo prima del craxismo. Siamo scesi a 50.000 copie e poi i costi erano aumentati... E comunque i giornali satirici sono destinati a durare poco, esprimono lo spirito di un momento», perché, come ha commentato sempre Serra il giorno della chiusura «sono come lo yogurt. Hanno la scadenza sull'etichetta già quando nascono».
E anche all'epoca le contestazioni alla Jervolino erano all'ordine del giorno. Ora è a Napoli, prima era al ministero per l'Istruzione
Per fortuna, per chi c'era e per chi non c'era, per chi ricorda e anche per chi invece non ricorda più e per chi pensa che non c'è più la satira di una volta, la Bur presenta ora un'antologia tematica della rivista a cura di Andrea Aloi, Chiara Belliti, Mauro Luccarini, Piermaria Romani che permetterà a tutti di "rifarsi gli occhi", ripercorrendo la storia del giornale satirico e ritrovando vecchie firme e vecchie copertine, ma anche le testimonianze di «chi c´era». Titolo: Non avrai altro Cuore all'infuori di me (Bur Edizioni), sottotitolo Vita e miracoli di un settimanale di resistenza umana, che fu soprattutto «la parodia di un giornale... e - spiega Michele Serra nella prefazione dell'antologia - per una redazione fatta soprattutto di giornalisti... era impagabile il gusto di giocare a fare un giornale.
Ci divertivamo come bambini». E a scorrere le copertine storiche di Cuore una cosa (grave) balza agli occhi: da allora a oggi, non è cambiato niente. (Libero News)