|
|
|
Quello di Alberto Angela negli ultimi anni è un successo plebiscitario e praticamente esente da critiche, ed è quindi interessante chiedersi quale sia il suo segreto, la formula magica che gli ha consentito di raggiungere così ampi consensi come solo a pochi personaggi capita.
Alberto Angela è innanzitutto un intellettuale atipico: non è saccente, parla un italiano comprensibile a tutti, non prende posizione forti e non sale sul piedistallo. L’assenza di snobismo e l’utilizzo di una terminologia accessibile elimina qualsiasi possibilità di timore reverenziale nello spettatore medio, che si sente suo pari senza bisogno di colmare alcun vuoto, senza che si crei alcuna tensione tra lui e il divulgatore.
Alberto Angela ha anche un’altra caratteristica atipica dell’intellettuale classico: è bello, la sua è una bellezza tranquillizzante, senza eccessi. Il pubblico femminile ammira e ne apprezza la voce soave, l’espressione gentile dei modi e del volto. In un mondo dominato dalla velocità, dall’insicurezza, dal carrierismo, dai montaggi video frenetici, lui ci regala trasmissioni che sono un toccasana per i nostri nervi: montaggio lento, pacatezza, assenza di risse o di momenti di tensione.
La dinastia Angela in tv non è un caso di nepotismo ma un passaggio di consegne meritocratico, è la continuazione nella storia di una certezza in un mondo dove la terra ci frana sotto i piedi. Di padre in figlio, la scienza e la cultura portata dagli Angela è priva di contrasti.
|
| |