| Filosofo |
| | CITAZIONE Napoli-Roma, il treno del terrore. Agli ultrà tutto è concesso pubblicato da Luca Landoni
Si sono dati appuntamento in più di mille alla Stazione centrale di Napoli, e la stragrande maggioranza di loro non era munita di biglietto. Il cordone di polizia era imponente, segno che le intemperanze degli ultrà erano in qualche modo previste, e inizialmente gli agenti hanno cercato di far passare solo i detentori di un biglietto; ma è bastato un banale stratagemma, un “tifoso” che si è sentito male, per sfondare in virtù del numero superiore. A quel punto le forze dell’ordine hanno cercato di salvare il salvabile per evitare scene di guerriglia urbana fra le banchine.
Ora immaginatevi la scena. Siete tranquillamente seduti sul treno Napoli-Torino in attesa che parta. Con voi avete un figlio malato, come la donna che si recava al Gaslini di Genova, oppure semplicemente dovete riprendere il lavoro o tornare a casa dopo le vacanze, e di colpo vedete arrivare frotte di pseudotifosi inferociti dal volto coperto che cominciano a battere con le aste delle bandiere sui finestrini e pretendono di prendere il vostro posto. La polizia cerca di farvi scendere per far posto agli ultrà dietro promessa di trovarvi un altro treno, e voi lo fate perché siete persone normali… e poi francamente chi vuole avere a che fare con uno sciame di mille selvaggi che stanno invadendo le vetture?
E così 250 dei 300 passeggeri hanno accettato di scendere, cercando affannosamente un altro treno, che troveranno ore dopo. Pochi gli impavidi che rimangono sul Napoli-Torino assistendo alla sistematica devastazione operata dai violenti, che riusciranno nell’impresa di provocare danni gravi a tutte e 11 le vetture, in un campionario di distruzione che prevede vetri spaccati, poltrone divelte, imbottiture squarciate, scritte sulle pareti e chi più ne più ne metta. Durante il viaggio qualche buontempone riesce persino a tirare tre volte il freno d’emergenza per motivi ignoti, bloccando il viaggio. Dopo mille peripezie l’arrivo a Roma, dove gli ultrà scendono e l’Intercity Plus 520 viene giudicato troppo malconcio per proseguire. Ai poveri passeggeri regolari non resta che scendere e attendere una coincidenza per Torino. I “tifosi” ripeteranno invece la scena al ritorno dallo stadio, pretendendo ovviamente di tornare a casa, e sempre gratis.
Questa la fredda cronaca di una giornata di ordinaria follia fuori e dentro i nostri stadi, alla prima giornata di campionato. Oggi riunione di urgenza delle autorità per decidere le contromisure, mentre il Ministro degli interni Maroni ha chiesto un dettagliato rapporto al questore di Napoli, le cui prime dichiarazioni non lasciano tuttavia presagire niente di buono. Al Gr1 ha infatti detto che non tutti hanno causato incidenti ma solo alcune frange. I soliti distinguo utili per non fare nulla, quando è invece ora di prendere finalmente il toro per le corna e vietare le trasferte organizzate di tutte le tifoserie, non solo quella del Napoli.
Il fenomeno degli ultrà è un’anomalia tutta italiana. Andate a vedere una partita di calcio negli altri paesi della civile Europa e mai troverete nulla di simile. L’unico paese che ha avuto un problema accostabile a quello italiano è stata l’Inghilterra degli hooligan, che infatti con la legge Thatcher ha stroncato il fenomeno senza grosse remore, e da allora il calcio è tornato a essere quello che è, uno spettacolo per famiglie, che si recano allo stadio come andrebbero al cinema, senza temere per se stessi e per i propri figli. Ma è troppo semplice copiare pari pari una legge tanto, troppo efficace, noi siamo italiani. CITAZIONE Maroni annuncia la linea dura contro gli ultrà del Napoli e bastona anche la Questura pubblicato da Luca Landoni
Era nell’aria. Dopo anni di lassismo e di provvedimenti all’acqua di rose, fatti apposta per essere sospesi dopo poche settimane, il clima intorno al mondo degli ultrà pallonari si era fatto talmente teso da non consentire più sconti. Gli eventi del Napoli-Roma di cui vi abbiamo dato conto sono stati solo la classica goccia in un vaso già traboccante da tempo, e un governo che fa della lotta alla criminalità una delle sue bandiere non poteva certo fare eccezioni per uno dei campi più violenti, seppur popolari; l’ambiente delle tifoserie calcistiche.
E così scatta la tolleranza zero, che per ora si manifesta nel divieto di trasferta dei tifosi napoletani fino a fine stagione, ma in futuro promette di coinvolgerne molti altri. In pratica è stato lanciato un avvertimento a tutti gli ultrà d’Italia, o almeno così ci auguriamo, e se qualcuno tenterà di ripetere la follia “azzurra” di domenica dovrà pagarne le conseguenze. Su questa linea le reazioni, che noi condividiamo pienamente, del sindacato di polizia, che vorrebbe l’immediato divieto di trasferta per tutte le tifoserie organizzate. Il nostro auspicio è che si arrivi proprio a questo, perché difficilmente gli ultrà violenti capiranno la lezione, anzi; è più probabile che si limitino a sfottò nei confronti dei loro colleghi-nemici che “ci sono cascati”.
La psicologia di questi pseudo-tifosi è molto semplice, quasi infantile. L’unica cosa che conta è affermare la superiorità del proprio gruppo su tutti gli altri, e se un gruppo rivale viene bastonato non si pensa tanto al fatto che prima o poi succederà anche al proprio, quanto all’umiliazione subita dai “nemici”. E’ come un ritorno alla psicologia da scuola materna, o elementare se proprio vogliamo esagerare, in cui nell’ambito della crescita della propria personalità molti bambini attraversano la fase dell’affermazione dell’io, in cui cercano di dimostrare la propria superiorità laddove possono, dalla forza fisica a chi dice più parolacce, a chi ha il giocattolo più bello.
Ecco perché, pur confermando la linea per cui avremmo vietato da subito le trasferte di tutti, pensiamo che ci arriveremo comunque. Le violenze non sono finite qui, anzi, siamo solo all’inizio. E ci aspettiamo tolleranza zero per tutti. Anche per chi ha il problema sotto il naso da anni e non ha mai fatto nulla per contrastarlo, spesso sottovalutandolo e arrivando persino a giustificarlo. “Quello che è successo è stato grave, probabilmente c’è stata una errata valutazione degli avvenimenti da parte anche della questura e della prefettura di Napoli, non me lo nascondo”, ha affermato il Ministro degli interni, annunciando l’invio di ispettori. Bene così, Maroni, ma stavolta andiamo davvero fino in fondo. Io cmq spero che inaspriscono le leggi sugli ultrà... E che nn sia la solita facinorosità del solo fino a ' fine stagione', ma rimanga un divieto totale da qui in avanti!!!!
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