Con l’arrivo degli sbalzi di clima, tipici delle nostrane primavere ballerine, arrivano anche i primi malanni di stagione: come curarci e soprattutto, quando e perché evitare gli antibiotici?
La prima regola d’oro per ovviare ad un abuso di antibiotici è quella di non assumerli in caso di influenza o, ancor più, di raffreddore: in questi casi, infatti, qualsiasi antibiotico si rivela inutile, visto che la sua funzione chiave è quella di combattere i batteri (e non ulteriori patologie provocate da virus).
Regola numero due: proprio perché non è facile distinguere un’infezione batteria da una virale, gli antibiotici vanno rigorosamente assunti sotto prescrizione medica (a maggior ragione, se il malato dovesse essere un bambino o una donna in stato di gravidanza).
In terzo luogo, come consiglia la piccola guida stilata dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), insieme all’Istituto superiore di Sanità, i tempi e i modi di assunzione degli antibiotici sono ben precisi: non interrompere il trattamento prima del termine e non cambiare antibiotico di propria iniziativa.
Gli antibiotici, per chi ancora non lo sapesse, funzionano solo se presi nelle giuste dosi e, soprattutto, nei tempi stabiliti. Rapportarsi ad essi come ad un classico rimedio della nonna potrebbe, dunque, essere deleterio: il rischio di effetti collaterali e l’insorgenza della cosiddetta antibiotico-resistenza è un fattore da non dover assolutamente sottovalutare. Sospendere la cura prima del tempo, perché ad esempio si ha la sensazione di essere guariti, infatti, non comporterebbe altro che un rafforzamento dei germi stessi. Inoltre, ricordiamo che non tutti gli antibiotici sono giusti per qualsiasi infezione batterica: esistono, infatti, antibiotici specifici per specifici ceppi batterici.
Seguiamo dunque i preziosi consigli del medico e non abusiamo degli antibiotici al primo sintomo: perché rischiare di farci ulteriormente (e gratuitamente) del male?
Benvenuti antibiotici sì, ma con cautela!
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